Come sfruttare Linkedin al meglio per trovare lavoro nel non profit

Linkedin non è un semplice curriculum online. Con circa 300 milioni di utenti attivi nel mondo, e oltre 8 milioni in Italia, è la piattaforma professionale più diffusa in assoluto.

Ma non è uno strumento statico, bensì una piattaforma dinamica e ricca di contenuti e interazioni. Ogni giorno milioni di professionisti condividono idee e contenuti e si scambiano opinioni. E il mondo del non profit non fa eccezione.

Se stai cercando di migliorare la tua visibilità online, anche attraverso Linkedin, vogliamo darvi qualche piccolo consiglio.

 

Titolo professionale

Linkedin è una piattaforma che ha un suo motore di ricerca interno molto potente. Ma soprattutto è ottimamente indicizzato su Google. Ecco perché è molto importante usare un titolo chiaro, subito dopo il nome.

Inserite la vostra professionalità e – nel caso in cui vogliate cambiare ruolo – quella che vorreste ricoprire.

 

Bio

La stessa regola vale per la descrizione che inserite. Utilizzate le parole chiave giuste per farvi trovare più facilmente. E ricordate, la vostra bio deve essere coerente con il resto della vostra presenza online, come eventuali blog o profili social. E anche con i contenuti che decidete di condividere su Linkedin.

 

Foto

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: niente duckface, foto in costume, ai party e di gruppo. E niente gattini, anche se sono molto teneri.

In questo senso, vi ripetiamo lo stesso consiglio che vi abbiamo dato per la foto del curriculum.

  1. Foto in primo piano.
  2. Abbigliamento curato.
  3. Buona definizione.

Tuttavia, rispetto al curriculum cartaceo, Linkedin restituisce un’immagine di voi che rimarrà per sempre impressa nel web. Ecco perché, di nuovo, assume maggiore importanza la coerenza. Cercate di utilizzare foto simili da un profilo all’altro. È una strategia comunicativa che vi permette di essere riconoscibili anche a livello visivo.

I recruiter, infatti, cercheranno informazioni su di voi sui motori di ricerca e sui social media. Ed è più facile rimanere impressi nella mente delle persone se utilizzate la stessa immagine del profilo per tutte le piattaforme.

Vi state chiedendo quale foto scegliere? Probabilmente è il momento di crearne una ad hoc. Se nessuna immagine del vostro album personale vi soddisfa, perché non fare uno scatto del tutto nuovo? Scegliete uno sfondo neutro e sguardo nell’obiettivo. Cheese!

 

Contenuti

Pensate al vostro profilo Linkedin come uno strumento di publishing e non come un semplice curriculum online.

Condividete contenuti dal vostro blog, dai siti che seguite e scrivete post dalla piattaforma di blogging nativa all’interno del social.

Abbiamo già scritto che è importante la coerenza? I contenuti devono essere in linea con il vostro ruolo. E, anche in questo caso, niente gattini. A meno che non siano estremamente teneri.

 

Network

Entrate in contatto con i professionisti del vostro settore, ancora prima di andare a caccia di recruiter. Il primo obiettivo, infatti, è scambiarsi idee, spunti e riflessioni.

Invogliate i membri della vostra rete a leggere, commentare e condividere i vostri contenuti. E fate lo stesso con loro. Fornire un punto di vista è un ottimo biglietto da visita.

Potete iniziare entrando in contatto con i dipendenti delle organizzazioni alle quali siete interessati. Partite dalla pagina istituzionale della onlus e cercate i professionisti che operano all’interno.

E ovviamente i gruppi. Su Linkedin ci sono circa 2 milioni di gruppi. Scegliete il vostro target e iscrivetevi. Ma, una volta dentro, non siate timidi: partecipate alle discussioni e lanciate topic.

Collegatevi anche con le stesse pagine istituzionali delle organizzazioni per le quali vorreste lavorare. E cercate i vostri ex colleghi: potranno confermare pubblicamente le vostre che hai inserito all’interno del tuo profile.

 

Cerca le vacancy

Adesso che avete costruito un profilo Linkedin interessante, coerente e attivo, potete cercare le vacancy che le onlus condividono sulla piattaforma o mandare la vostra candidatura.

E, ricordate: non promuovetevi in maniera diretta, ma fate personal branding attraverso le vostre idee e i vostri contenuti.

 

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