Come diventare Social Media Specialist per il non profit

Mio nipote sta tutto il giorno davanti al computer, alla pagina Facebook ci pensa lui.

Fortunatamente questa frase si sente sempre meno e quasi tutti iniziano a riconoscere l’importanza di un approccio professionale ai social media. Se non altro, perché gli utenti attivi sono quasi 3 miliardi al mondo e oltre 30 milioni in Italia (dati Hootsuite, 2017).

In poco più di 10 anni, infatti, i social media hanno rivoluzionato il mondo delle relazioni interpersonali. Ma anche il modo di fare comunicazione aziendale. E, ovviamente, anche per il non profit.

Ecco perché è nata la figura del Social Media Specialst, diventando, via via, un tassello fondamentale per la comunicazione digitale.

Come si diventa Social Media Specialist? Proviamo a darvi qualche consiglio.

 

Formazione

Potete iniziare con un corso universitario di tipo umanistico, con indirizzo in comunicazione: scienze della comunicazione, comunicazione pubblica e politica, marketing. Anche se questi corsi vengono spesso criticati perché forniscono pochi spunti a livello pratico, danno una forte base teorica sui principi della comunicazione. Insomma, una base di cultura che serve.

Dopodiché migliorate la vostra formazione con master e corsi di specializzazione. Ce ne sono molti, sia online, che offline. E per tutte le tasche. Questo vi permetterà di passare dalla teoria alla pratica e di fare esperienze sul campo con stage o project work in aula.

Infine, affinate le vostre abilità come content editor. In particolare:

  1. scrittura;
  2. principi di fotografia;
  3. grafica;
  4. video editing;

 

Passione e curiosità

Siete contenti quando esce una nuova app? Oppure una nuova funzionalità di Instagram? La risposta deve essere sì. Per questa professione ci vuole passione per il mondo della comunicazione e per il web marketing. E, ovviamente, anche per le nuove tecnologie e per l’informatica.

Ma non solo. Essere appassionati, significa anche aderenza ai valori e la mission dell’organizzazione per la quale lavorate. A differenza del mondo profit, infatti, non state operando per generare profitto, ma per una causa sociale specifica.

Gestendo i canali social di un’organizzazione non profit, infatti, vi troverete a produrre contenuti ottimizzati per comunicare al meglio l’operato dell’ente. E dovrete anche interagire e coinvolgere i follower. Per questo motivo passione e condivisione degli ideali sono un requisito fondamentale.

 

Comunicazione

Conoscenza del target, dei diversi canali e del loro linguaggio, saper scrivere e raccontare, essere in grado di coinvolgere ed emozionare e riuscire a cambiare registro a seconda delle situazioni. Sono tutte skills che dovete implementare se volete intraprendere questa professione.

Medium is the message, diceva Marshall McLuhan. Fate vostro questo insegnamento.

Uno specialista di social media deve essere in grado di veicolare la voce dell’organizzazione nel miglior modo possibile. In altri termini, deve saper catturare immagini per Instagram, alimentare una discussione su Facebook, magari partendo da un breve video, e deve raggiungere i professionisti su Linkedin.

Lavorate anche sulla vostra personalità. Siete l’immagine digitale dell’organizzazione e dovete modellare anche il vostro modo di fare, perché sarete chiamati a gestire anche delle vere e proprie crisi. Essere scontroso, ad esempio, porterà solamente ad aumentare eventuali flame. Allo stesso tempo, essere freddi e distaccati allontanerà i vostri follower verso porti più caldi e accoglienti.

Sta a voi, in qualità di voce online della onlus che rappresentate, capire i bisogni comunicativi della comunità: cosa gli piace, cosa vogliono che gli si racconti (e in che modo) e cosa genera più engagement.

 

Multitasking

Probabilmente, nelle grandi organizzazioni, i ruoli del team social media sono molto più definiti: advertising, community management, copywriting, storytelling. Ma non sempre è così.

Se siete dei freelance o se operata in associazioni più piccole, preparatevi a calarvi nei panni del one man show. In altri termini, dovrete sapere come gestire i diversi canali social o quali non-gestire.

Dovrete essere in grado di realizzare contenuti testuali, grafici e video. Sarete chiamati a gestire commenti e richieste di contatto, analizzare gli insights e predisporre campagne adv.

 

Aggiornamento

I social medi cambiano in continuazione. Mutano utenti e algoritmi e nascono nuove piattaforme quasi ogni anno. Non lasciate che i cambiamenti vi travolgano come uno tsunami: anticipateli.

Oltre alla fase operativa, infatti, esiste una di aggiornamento costante. Frequentate più corsi possibili e seguite blog e professionisti che mettono a disposizione le loro competenze per la community degli operatori.

Insomma, quello che conoscete oggi, potrà rivelarsi inutile domani.

 

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