Personal branding: come scrivere un articolo per il vostro blog

Il blog è uno strumento importante per la costruzione della strategia di personal branding per ogni professionista. Ma per quanto riguarda il mondo del non profit, probabilmente, lo è ancora di più.

Gli argomenti trattati, che siano tips o tematiche di attualità, hanno infatti una forte connotazione etica e sociale. Per questo motivo, si prestano a creare dibattito e relazioni.

Vi abbiamo già parlato dell’importanza del blogging nella creazione della vostra credibilità online. Oggi, vogliamo darvi qualche consiglio pratico su come scrivere i vostri post.

 

A chi vi rivolgete?

Il primo passaggio, prima iniziare a scrivere, è avere ben chiaro quale sia il proprio target. Cosa vogliono leggere? Quale valore vuoi regalargli? Che tipo di informazioni vogliono ricevere?

Se avete un blog già avviato, con un pubblico affezionato, probabilmente conoscete già molte cose dei vostri lettori: età, genere, interessi. Tuttavia le abitudini di lettura possono cambiare. Ma, soprattutto, può presentarsi la possibilità, per voi, di voler fare retargeting o allargare i destinatari dei vostri articoli.

Se, invece, avete avviato un blog da poco, questa è la fase della pianificazione. Dove volete andare? A chi vi volete rivolgere?

Ricordate sempre, infatti, che la scrittura di un blog deve essere orientata agli utenti e non a chi scrive. Sono loro i destinatari delle vostre parole e non voi stessi. Quindi, smontate il vostro ego e mettetevi a disposizione dei lettori: il messaggio e il contenuto devono essere abiti cuciti su misura per loro.

Spiegare come sfruttare al meglio Instagram a un pubblico di 18enni, difficilmente porterà risultati sperati. Anzi, con tutta probabilità, sarete voi a dover imparare da loro, studiando i loro comportamenti online. Al contrario, il responsabile della comunicazione di un’organizzazione di medie dimensioni, potrebbe essere interessato all’argomento. Probabilmente è anche intenzionato ad ampliare il suo team. E il professionista che sta cercando, potrebbe essere tra voi.

 

Scegliete il vostro obiettivo

Una volta acquisita la consapevolezza sul vostro pubblico, reale o auspicato, è il momento di porsi la domanda: perché scrivere un post?

Che sia cercare clienti per la propria attività da freelancer, auspicare un contratto di lavoro o vendere i propri corsi di formazione, tenete sempre a mente dove volete arrivare.

Cancelliamo subito ogni dubbio. Scrivere un articolo sul blog non vi farà squillare il telefono. Un recruiter che atterra su un vostro articolo vi contatterà immediatamente per un colloquio. Tuttavia, lavorare costantemente ai propri contenuti contribuirà a costruire la vostra credibilità in rete. Insomma, vi renderà riconoscibili.

Ecco perché il lavoro di blogging, richiede costanza nei tempi e nei modi. Datevi delle scadenze di medio periodo e programmate una scaletta di post coerenti tra loro. I risultati arriveranno.

 

Scegliete l’argomento

Siamo alla terza fase di studio e progettazione del vostro contenuto, ma non ancora nella fase operativa della scrittura. La domanda, in questo caso è: di cosa parlo nel mio articolo?

Parola d’ordine: organizzazione. Proviamo a fornirvi uno schema di lavoro.

  1. Scegliere una macroarea, coerente con il pubblico e gli obiettivi che vi siete fissati. Ad esempio, il fundraising.
  2. Da questa macroarea, selezionate un settore specifico che volete approfondire, con l’obiettivo di posizionarvi come esperto dell’argomento e attrarre potenziali clienti o datori di lavoro. Ad esempio, il digital fundraising.
  3. Organizzate una scaletta di 5 articoli in cui sviscerate argomenti più dettagliati. Ad esempio: “Storytelling per la raccolta fondi online”; “Fundraising e social media: strategie e tools”; “L’email marketing come strumento per il digital fundraising”; “Le 5 migliori campagne di raccolta fondi online del 2018″; “Facebook e charity, tutte le novità”.
  4. Inserite questi articoli nel vostro piano editoriale e pubblicatene uno alla settimana.

 

Scrivete la prima stesura

È il momento di aprire la pagina e mettersi a scrivere. Suddividete, idealmente, l’argomento del posto in diverse sottosessioni. Ciò vi aiuterà a organizzare meglio il lavoro: concettualmente è come scrivere diversi mini-articoli e ridurrà la frustrazione da pagina bianca. Ma, soprattutto, permetterà al lettore di orientarsi meglio durante la lettura.

Queste sottosessioni dovranno essere organizzate in ordine di importanza e attinenza, secondo il principio della piramide rovesciata: dal più rilevante al meno rilevante. Questa tecnica consente al lettore di trovare fin da subito le informazioni che gli servono e non si sentirà ingannato. Ciò lo incentiverà a proseguire la lettura del post, ma anche a navigare all’interno del vostro blog per cercare altre risorse.

 

Seconda stesura e revisione

Dovete dare una forma al vostro articolo. Collegate tra loro le varie parti del discorso e date coerenza le sessioni del vostro post. Insomma rendetelo omogeneo, attinente con l’argomento trattato e piacevole alla lettura.

Il vostro articolo dovrà essere digerito in maniera produttiva da Google e dagli altri motori di ricerca, è vero. Prima di tutto, però, dovrà essere piacevole ed esaustivo per i vostri lettori. Le due variabili non sono in alcun modo separabili.

Ecco perché dovrete fare molta attenzione all’organizzazione delle keywords e alla loro distribuzione nel testo. E, soprattutto, paragrafate.

Il passaggio successivo e la rilettura di quanto avete scritto e correggete tutti gli eventuali refusi. Se ne avete la possibilità, fate leggere il vostro lavoro ad un’altra persona: molti errori possono sfuggire, quando ci si concentra sullo stesso testo per molto tempo.

Dopodiché arricchite il testo con immagini, video e gif. Senza esagerare, però. I contenuti multimediali esterni arricchiscono l’impaginazione e aiutano ad organizzare la lettura. Tuttavia, però, possono appesantire la pagina e allungare i tempi di caricamento della pagina: Google e – soprattutto – i lettori non saranno contenti.

 

Titolo e introduzione

Non ce li siamo dimenticati. Ma crediamo che sia l’introduzione che il titolo, debbano essere scritto solo in un secondo momento.

In particolare:

  • Titolo: il contenuto del tuo articolo in 10 parole al massimo. Solitamente, l’obiettivo di un blogger è sciogliere i dubbi dei propri utenti. Quindi, perché non iniziare con una domanda?
  • Introduzione: 100 parole massimo, deve riassumere brevemente di cosa parla l’articolo e attirare l’attenzione del lettore per invogliarlo a proseguire. Si tratta di una dichiarazione di intenti, spiegando lo scopo del post, ad esempio, si può raccontare perché quell’articolo risolverà un problema o risponderà a un quesito.

 

Alcuni consigli

Vogliamo lasciarvi con alcuni esempi su come scegliere argomento e forma per i vostri articoli, per un blog tematico dedicato al mondo del non profit.

  • Elenchi numerati: una lista di consigli o di tools. Sono graficamente e concettualmente organizzati e di facile lettura.
  • Report: articoli contenenti dati e statistiche. Utili se collegati all’attualità.
  • Articoli how to: post con consigli e tutorial su un determinato argomento o tool.
  • Interviste ad esperti: forniscono al lettore un punto di vista diverso dal vostro. Inoltre contribuirà a dare autorevolezza al vostro lavoro e a fare network con altri pubblici.
  • Storie: raccontare esperienze di vita, vostre o di chi avete conosciuto durante la vostra carriera. Questo modo di raccontare, diminuisce la distanza tra voi e i vostri lettori, aumentando l’empatia.
  • Editoriali e opinioni: anche in questo caso, si tratta di articoli strettamente legati all’attualità. Consigliamo di scegliere questa strada se si è già in contatto con una community fidelizzata.
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