Lettera di presentazione: 6 errori da evitare

Scrivere una lettera di presentazione per un’organizzazione non profit non è semplice. Ma, allo stesso tempo, è necessaria se si vuole avere una marcia in più rispetto agli altri candidati.

Qualche tempo fa vi abbiamo dato qualche consiglio, su come redigerne una al meglio. Qui, invece, proviamo a elencarvi 6 errori da evitare.

Non siate prolissi

Avete superato le 300 parole? Allora siete andati oltre. I testi troppo lunghi rischiano di infastidire i recruiter. Non perché sono troppo pigri, ma perché, probabilmente, ricevono decine di candidature ogni giorni. Se la vostra lettera di presentazione è troppo lunga, il rischio di venire scartati tra i primi è alto.

Massimo 300 parole dunque. Se pensate che sia troppo poco, ricordate che la lettera deve contenere idealmente 3 aree narrative:

  1. che lavoro volete svolgere all’interno dell’organizzazione;
  2. il motivo per il quale inviate la vostra candidatura;
  3. quali sono i vostri obiettivi.

Non siate formali

Con la presente si intende trasmettere la mia candidatura presso la vostra spett.le organizzazione. Che noia!

Un linguaggio eccessivamente formale rende la narrazione artefatta. Restituisce un’immagine di voi irreale e poco sincera. Si tratta di un linguaggio obsoleto, ma soprattutto riprodotto in serie. Se usate un tono eccessivamente formale, non spiccherà di certo la vostra personalità. Risultato? Obiettivo fallito.

Siate spontanei, il più possibile.

Non usate un modello standard

No, standardizzare non va bene. Leggete e documentatevi il più possibile sull’organizzazione per la quale vi state candidando. Siate informati sui loro ultimi progetti, studiate le loro campagne di comunicazione e dimostrate, nella lettera, di essere realmente a conoscenza del loro operato.

Si tratta di una tappa obbligata, che, oltretutto, vi tornerà utile anche in caso di un eventuale colloquio conoscitivo. Un esempio? Vi ho conosciuti dal vivo in occasione del vostro evento di fundraising a Milano l’estate scorsa. In quell’occasione mi sono iscritto ai vostri canali online ho da subito apprezzato il vostro approccio al digitale e al video marketing. Da allora ho utilizzato le vostre campagne per trarne spunti interessanti.

Insomma, i dettagli dimostrano la vostra reale conoscenza dell’organizzazione e la vostra aderenza a quel modello di lavoro.

Non sminuite la vostra professionalità

Anche se non credete di essere all’altezza o se l’organizzazione vi sembra fuori dalla vostra portata, ricordate che siete dei professionisti. Nessuno ci fa un favore a farci lavorare. A noi, piace pensare al lavoro come una collaborazione tra le parti e non come una concessione che viene fornita dall’alto.

Per questo motivo, puntate sui vostri punti di forza ed evitate di evidenziare un’eventuale distanza di professionalità tra voi e gli altri professionisti sul mercato. Altrimenti partirete già sconfitti.

..Però, non esagerate

Un conto è essere sicuri dei propri mezzi, un altro è sentirsi i migliori al mondo. Evitate di incensarvi e non concentrate la narrazione solo su di voi e sulle vostre capacità.

Raccontatevi attraverso il vostro lavoro, i risultati raggiunti e gli obiettivi a cui puntate.

Eliminate tutto ciò che è irrilevante

Ricordate quando abbiamo scritto che dovete essere sintetici? Giusto un paio di paragrafi più su. Bene, cominciate con il cancellare tutto ciò che non riguarda l’organizzazione e la posizione per la quale vi state candidando.

A meno che non vogliate dimostrare che conoscete bene una determinata lingua, non serve scrivere del vostro semestre in erasmus oppure, far sapere ai recruiter che praticate alpinismo. Per queste informazioni c’è eventualmente il CV.

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