Quanto vale davvero il non profit in Italia? I dati Istat parlano chiaro

Il Terzo Settore italiano non è solo una realtà sociale e culturale, ma anche un motore economico di primo piano. L’Istat ha diffuso i risultati definitivi del Censimento permanente delle istituzioni non profit 2021: le entrate complessive del comparto hanno raggiunto 92,86 miliardi di euro, in crescita del 32% rispetto al 2015.

Il peso economico delle istituzioni non profit

La distribuzione delle entrate per forma giuridica evidenzia che il 50% è generato dalle associazioni, il 18% dalle cooperative sociali, il 14% dalle fondazioni e il restante da altri enti.

Le uscite crescono del 36% tra 2015 e 2021, raggiungendo quasi 84 miliardi. Le due voci principali sono:

  • Acquisti di beni e servizi: 24,2 miliardi di euro
  • Oneri/spese per i dipendenti: 23,7 miliardi di euro

Privati vs pubblico: chi finanzia il non profit?

Il 73% delle entrate deriva da finanziamento privato (circa 68 miliardi), contro quasi 25 miliardi provenienti dal pubblico. In pratica, il contributo dei privati è 2,7 volte quello pubblico.

Guardando alle singole organizzazioni, l’83% è finanziato prevalentemente da privati, mentre solo il 17% conta per la parte maggiore su risorse pubbliche (sussidi/contributi gratuiti e ricavi da contratti o convenzioni > 50% delle entrate totali).

Entrate da privati, voce per voce

Tra le tipologie di entrata si segnalano:

  • Contributi annui aderenti e quote sociali (voce più consistente)
  • Proventi/entrate da vendita di beni e servizi
  • Attività di fundraising tramite cessione di beni o servizi: 1,1 miliardi di euro
  • Contributi a fondo perduto, donazioni e lasciti: 4,1 miliardi di euro
  • Strumenti di sussidiarietà fiscale: 762 milioni di euro

Solo il 17% delle organizzazioni fa fundraising

Nonostante i numeri complessivi siano in crescita, solo il 17% delle istituzioni non profit dichiara di aver fatto raccolta fondi nel 2021 (61.890 su 360.623), in calo rispetto al 21% del 2015.

Tra le realtà che hanno messo a bilancio donazioni, contributi o lasciti, le modalità più diffuse sono:

  • Vendita di beni/prodotti: 24.815 organizzazioni
  • Eventi e manifestazioni pubbliche: 23.782 organizzazioni
  • Crowdfunding: 4.126 enti
  • Corporate fundraising: 1.560 enti
  • Campagne lasciti testamentari: 431 enti

Cosa ci dicono questi numeri

Il censimento Istat restituisce l’immagine di un settore vitale e in crescita, ma che non sfrutta ancora appieno il potenziale della raccolta fondi. Le donazioni e i lasciti valgono miliardi, ma restano concentrati nelle organizzazioni più strutturate.

Per rafforzare la sostenibilità del Terzo Settore, diventano prioritari tre passi:

  1. Diffondere la cultura del fundraising anche nelle realtà medio-piccole
  2. Diversificare le fonti per ridurre la dipendenza da un’unica tipologia di entrata
  3. Investire in competenze (professionisti, strumenti digitali, campagne lasciti e corporate)

Il valore del non profit non è solo nei numeri, ma nella capacità di generare impatto sociale. Per farlo in modo duraturo, servono strategie di fundraising strutturate e continuative.

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