Rete del Dono e il crowdfunding per l’emergenza: intervista a Valeria Vitali

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L’avvento del coronavirus in Italia ha messo tutti noi di fronte al fatto che siamo una comunità, che siamo parte di un insieme di cui dobbiamo prenderci cura: nelle ultime settimane abbiamo assistito al moltiplicarsi dei gesti di solidarietà, alla nascita di centinaia di iniziative a sostegno degli ospedali, delle organizzazioni, delle fasce più deboli della società.

In meno di un mese, abbiamo osservato un picco di donazioni per l’emergenza, con un raccolto complessivo di oltre 657 milioni di euro (Dati report “L’Italia che (r)esiste: Numeri e dati della solidarietà ai tempi del Coronavirus” di Italia Non Profit). Una vittoria della cultura del dono, come gesto di cittadinanza attiva e di solidarietà, a sostegno della comunità.

Tra le piattaforme che per prime si sono attivate per rispondere alle crescenti necessità di reperire fondi per l’emergenza, troviamo Rete del Dono. Per conoscere meglio la piattaforma e le sue funzionalità, abbiamo incontrato Valeria Vitali, socia fondatrice di Rete del Dono che ci racconta come è nata:

Rete del Dono è la piattaforma leader in Italia per l’ideazione e lo sviluppo di campagne di raccolta fondi online, con modalità di tipo crowdfunding donation based e Personal Fundraising. Nasce nel 2011 per aiutare il singolo individuo, gli enti territoriali e le aziende a dare forma al proprio impegno solidale, dalla scelta dell’organizzazione non profit alla definizione della campagna di raccolta fondi. Dalla nascita ad oggi abbiamo lavorato per avvicinare le organizzazioni alla trasformazione digitale, aiutandole ad integrare con successo crowdfunding e personal fundraising nella propria strategia di raccolta fondi.

Come può un’organizzazione avviare una raccolta fondi su Rete del Dono?

Tutte le organizzazioni che intendono raccogliere fondi su Rete del Dono devono, come prima cosa, registrarsi sulla piattaforma, fornendo dati importanti quali statuto dell’ente, codice fiscale e IBAN. Le associazioni e gli enti ad oggi presenti e regolarmente registrati sono oltre 2.000. Una volta che la raccolta fondi è stata creata e avviata, Rete del Dono è automaticamente abilitata a emettere, a fronte di ogni donazione, una ricevuta fiscale a nome dell’ente, valida ai fini della detraibilità o della deducibilità della donazione stessa. I fondi raccolti vengono quindi versati direttamente sul conto corrente dell’organizzazione beneficiaria. Lo staff di Rete del Dono è inoltre disponibile ad affiancare l’organizzazione nella promozione della campagna, con tutti gli strumenti e i suggerimenti tecnici utili per farla decollare con successo.

Una delle strategie di raccolta fondi più utilizzate negli ultimi anni è il personal fundraising, che permette di investire l’individuo di una nuova responsabilità, rendendolo protagonista e ambasciatore per una buona causa. Il personal fundraiser si attiva non solo donando, ma soprattutto narrando la sua iniziativa alla sua rete di amici, conoscenti, colleghi e facendosi reale promotore del dono. Chi può diventare personal fundraiser e quali sono i vantaggi?

Individui e aziende possono attivarsi in prima persona, non limitandosi a donare, ma attivando una propria campagna di raccolta fondi a sostegno della causa che hanno più a cuore. Facciamo un esempio concreto: Croce Rossa Italiana ha recentemente avviato una campagna di raccolta fondi per l’emergenza COVID-19. La campagna sta raccogliendo donazioni dirette di individui che hanno deciso di sostenere l’operato di Croce Rossa con una donazione, ma non solo. Sono tante le aziende e i singoli individui che hanno aperto una campagna personale di raccolta fondi per Croce Rossa, impegnandosi, quindi, non solo a donare, ma anche ad invitare le persone del proprio network a fare una donazione. Questo impegno diretto e personale aiuta ad ottenere una maggiore visibilità per la campagna, massimizzandone la raccolta fondi.

Con il meccanismo del personal fundraising le campagne di raccolta fondi possono infatti aumentare la loro viralità e incrementare la loro potenzialità di coinvolgimento.

Rete del Dono è da anni la piattaforma di riferimento dalle organizzazioni non profit per il crowdfunding via web, ma è aperta anche agli enti pubblici e agli ospedali. Si è mobilitata da subito per attivare in tempo reale le campagne di crowdfunding finalizzate a questa emergenza, dal finanziamento di beni e servizi di pronto intervento al supporto delle attività a favore dei più deboli e vulnerabili, con una fee del 3%, rispetto allo standard del 5% sul raccolto totale.

Gli enti pubblici e gli ospedali possono registrarsi e raccogliere fondi, come gli enti non profit, in quanto Rete del Dono ha un meccanismo di funzionamento messo a punto per rispondere al meglio alle esigenze di rendicontazione, trasparenza e detraibilità. Ogni raccolta fondi viene aggiornata in tempo reale, con la pubblicazione sulla piattaforma dell’importo di ogni donazione. L’ente può inoltre avere a disposizione un database con tutti i dati dei donatori e delle transazioni, necessario per le loro rendicontazioni.

Dati utili per la tranciabilità delle donazioni, ma che portano con sé un valore inestimabile: la possibilità di porre le basi per una relazione con il donatore.

Ad ogni donazione segue l’invio di una mail di ringraziamento e di una ricevuta fiscalmente valida per il donatore, sia esso individuo o azienda, che viene emessa in nome e per conto dell’ente. I donatori possono beneficiare degli sgravi fiscali indicati dal Decreto Cura Italia, ovvero della detraibilità fiscale della donazione pari al 30% fino ad un massimo di 30.000 euro per gli individui e della deducibilità totale per le aziende.

Nelle ultime settimane, sono nate su Rete del Dono 9 campagne di raccolta fondi promosse da ospedali e aziende sanitarie per l’emergenza coronavirus, a cui hanno aderito aziende, imprese, atleti e organizzazioni non profit.

rete del dono campagna ospedaleTra queste possiamo citare la campagna avviata dal Policlinico di Milano, che ha superato i 186.000 euro di raccolto, con più di 1.600 donatori attivi (https://www.retedeldono.it/progetti/policlinico-di-milano/fermiamoloinsieme). Sono state inoltre avviate numerose campagne “indirette”, da Fondazioni e organizzazioni del terzo settore: ad oggi sono 31 le campagne di raccolta fondi a favore degli ospedali create da organizzazioni non profit, tra cui possiamo citare la campagna di LILT Milano a favore del San Gerardo di Monza, che ha finora raccolto 130.000 euro.

I fondi raccolti attraverso Rete del Dono vengono devoluti agli enti con cadenza settimanale, per un totale di 1,6 milioni di euro versati dall’inizio dell’emergenza (https://www.retedeldono.it/landing/campagnecoronavirus: qui i progetti attivati per l’emergenza, suddivisi per regione). Le campagne di raccolta fondi finora attivate hanno complessivamente permesso di raccogliere quasi 2 milioni di euro di donazioni per l’emergenza coronavirus**. Una somma che aumenta giorno dopo giorno, grazie alla generosità di quanti scelgono di sostenere le tante iniziative di solidarietà sorte in questa situazione emergenziale. Emergenza che è anche diventata il più grande avvenimento solidale della storia recente italiana.

** i dati aggiornati sono consultabili a questo indirizzo: https://www.retedeldono.it/emergenza/coronavirus


Nella tabella, il numero di organizzazioni attualmente attive su Rete del Dono per l’emergenza Coronavirus, suddivise per tipologia di organizzazione

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