Lavoro nel non profit: 5 motivi per scegliere il part time

Il tempo è la risorsa più importante che abbiamo. Ha a che fare con la nostra qualità della vita. E, dalla gestione che ne facciamo, dipende la nostra felicità.

Sappiamo bene, che gran parte del nostro tempo è spesso assorbito dal lavoro. In questo senso, il lavoro nel non profit non è diverso dal mondo corporate.

Tuttavia, abbiamo la possibilità di scegliere di lavorare meno per una determinata organizzazione e scegliere un impiego part time. Prima di raccontarvi quali, secondo noi, sono i benefici che potete trarre da questa scelta, è necessario fare una premessa: in quali casi è consigliato optare per un impegno part time?

  • Se il reddito non è la prima necessità.
  • Se siete alle prime esperienze o state cambiando lavoro.
  • Se state ancora studiando.
  • Se portate avanti progetti paralleli.
  • Se è una vera e propria scelta di vita.

Se rientrate in una di queste categorie, ecco 5 buoni motivi per scegliere il part time.

Più tempo per voi stessi

Se calcolate le ore che spendete a dormire, quelle che passate a lavarvi e alla cura del corpo e quelle dei pasti, scoprite subito che non vi resta molto da dedicare a ciò che vi piace fare. Inoltre, aggiungete le – importantissime – ore passate a curare le relazioni con gli amici e la famiglia.

In poche parole, quanto vi resta per leggere un libro? E per fare un giro in bicicletta al parco o visitare una mostra? Esatto, quasi niente, se siete impegnati in un impiego full time.

Inoltre, non si tratta di una mera questione di tempo, ma anche di gestione dell’energia. Gran parte della nostra concentrazione è assorbita dal nostro lavoro e ciò si ripercuote sullo sforzo fisico che facciamo per svolgere la nostra attività. Il risultato è quell’inevitabile senso di stanchezza che assale al termine della giornata lavorativa, che ci fa passare la voglia di infilarsi le scarpe e uscire di casa. È per questo che hanno inventato i divani!

In questo senso, il lavoro par time potrebbe rivelarsi una vera e propria scelta di vita: più tempo da dedicare a voi stessi. Ma non cadete nella trappola di pensare che sia una scelta egocentrica. Perché potrebbe portare anche a un maggior rendimento proprio sul vostro lavoro. Con un conseguente miglioramento della vostra carriera.

Maggiore equilibrio personale e migliore gestione delle energie, contribuiranno positivamente anche sul vostro rendimento. Un dato che è ancora più importante se si lavora per una causa del non profit. In questo settore, infatti, il vostro lavoro non sarà una semplice carriera, ma un modo per sostenere una causa e condividere valori.

Migliorare le vostre competenze

È possibile che, lavorare meno, possa migliorare lo sviluppo della vostra carriera? Può sembrare un paradosso, ma è così.

Passare 40 ore settimanali a lavoro, ad esempio, ridurrà di molto il tempo che potete dedicare alla vostra formazione, all’apprendimento di nuove competenze e allo sviluppo delle vostre skills. Certo, esistono corsi di formazione pensati proprio per i lavoratori full time, spesso nel weekend o in e-learning. Ma, inevitabilmente, dovrete sacrificare altri aspetti della vostra vita per un determinato periodo: affetti, relazioni, interessi.

Meno stress

Può capitare a tutti di passare periodi estremamente stressanti. Spesso una serie di concause, interne o esterne al luogo di lavoro, contribuiscono ad aumentare la sensazione di disagio e inadeguatezza. Fino a mettere in discussione se stessi, sia dal punto di vista umano che professionale. In altre parole, burnout.

Che fare in questi momenti? Forse è il caso di rallentare. Chiedete una riduzione temporanea del vostro monte ore, per dedicare del tempo a voi stessi. Dopodiché tornate più carichi di prima.

Coltivate carriere parallele

Per chi non vuole concentrarsi sullo sviluppo di una sola professionalità. Oppure se volete collaborare con più organizzazioni contemporaneamente.

Capita spesso, infatti, che un professionista di un determinato settore, voglia intraprendere delle strade diverse, senza abbandonare del tutto ciò che fa abitualmente. Ad esempio, se siete fundraiser, ma vi occupate anche di formazione. Oppure se siete operatori sanitari e partecipate a progetti di cooperazione internazionale. O, magari, state sviluppando un progetto tutto vostro, che richiede tempo e risorse.

In questi casi, scegliere un lavoro part time può essere la soluzione adatta. Vi permetterà di gestire meglio il vostro tempo e di svolgere attività da freelancer. Il tutto, senza rischiare di lavorare troppo e senza intaccare il vostro reddito.

Ma soprattutto, vi darà la possibilità di non abbandonarsi totalmente alla routine.

È una porta di ingresso

Stiamo vivendo un periodo storico dove il mercato del lavoro può rivelarsi spietato. Spesso gli enti non profit devono fare i conti con il bilancio e gestire attentamente le risorse.

Ecco perché può rivelarsi difficile, per un professionista, anche molto competente, entrare in pianta stabile nell’organico di un’associazione. Almeno all’inizio.

È molto probabile, infatti, che entriate a lavorare in un team con un monte ore ridotto. Lo stipendio sarà più basso, certo, ma non abbattetevi: cogliete l’opportunità per mettervi in mostra e farvi conoscere. Potrebbe essere solo l’inizio e con il tempo aumenteranno le ore del vostro contratto. Sempre che ne abbiate interesse!

 

  • Condividi questo post

Commenti

    • Lay - 05/07/2018

      Più che scrivere i 5 motivi per scegliere il part time bisognerebbe scrivere come trovare lavoro part time in 5 mosse…
      Al momento sono impiegato full time perché nel mio settore (sviluppo software) non ho trovato nessuno disposto ad offrirmi un lavoro part time. Ho fatto centinaia di colloqui, e ho cambiato ben 4 volte lavoro in meno di un anno andando ad aumentare il RAL.
      Ma in nessuno dei miei colloqui mi è stato proposto il part time (anzi, dopo che l’ho scritto nel CV la maggior parte delle aziende ha iniziato a guardarmi storto come se non avessi voglia di lavorare).
      Sono arrivato alla convinzione che ci voglia una legge che obbliga le aziende a far decidere al lavoratore il tipo di contratto (part time o full time) che vuole, altrimenti dubito che il part time verrà mai sdoganato.
      Farei volentieri a meno di metà del mio stipendio per lavorare la metà… ma onestamente mi accontenterei anche di un terzo di ore in meno (lavorando quindi 6 ore al giorno, magari lavorando però solo il mattino o solo il pomeriggio) con 1/3 di stipendio in meno.
      Sfortunatamente non mi pare che al momento le discussioni vertano su questi temi, chi non ha il lavoro ha giustamente la precedenza… per chi lavora quindi non c’è speranza di poter vivere oltre che lavorare.

      Rispondi a questo commento
    • Soul - 08/10/2018

      Sono nella tua stessa situazione: lavoro come sviluppatore software da 10 anni e ormai mi rendo conto che la cosa che desidero più di ogni altra è lavorare di meno e avere più tempo extra. Nella mia carriera ho ricevuto diversi aumenti e ora ho uno stipendio che mi soddisfa… il problema è che, come te, rinuncerei molto volentieri a 1/3 di stipendio per un part-time di 6 ore…ad averne la possibilità!
      Il problema è che non ho possibilità di scelta: o lavoro full-time o a casa… Purtroppo nessuno propone contratti part-time, almeno nel nostro campo.
      E pensare che sarebbe la soluzione per diminuire la disoccupazione e aumentare al tempo stesso la produttività! Magari un giorno ci arriveranno, spero…

      Rispondi a questo commento

Lascia un Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.