Fondazione Il nostro domani Onlus

Panoramica

  • Data di Fondazione 01/01/1900
  • Posizioni aperte 0
  • Causa Assistenza socialeDisabilità
  • Tipo di Entità Ente Non Profit

Descrizione

La fondazione presentata dal suo fondatore principale don Fernando Pavanello:

Mi portavo dietro il problema da anni e dopo tante amare, ripetute confidenze raccolte dai genitori interessati lo stavo vivendo con un ricorrente senso di colpa.
Lo sentivo infatti, come una omissione grave al dovere di portare alle sue ultime conseguenze l’impegno che, come presidente di una Associazione dei familiari (l’ANFAS), per anni mi aveva coinvolto: far conoscere e rispettare il diritto della persona disabile di restare a tutti gli effetti presente ed accolto nella normale società. Perché il “dopo di noi” era, appunto, l’anello mancante. Era, infatti, fin troppo evidente che tutta la grossa operazione culturale, sociale e politica che noi avevamo a lungo portato avanti, con progressivi, insperati risultati, aveva avuto e continuava ad avere nella famiglia di origine il perno portante della possibilità della persona disabile di permanere in società. E le famiglie proprio quelle famiglie delle battaglie degli inizi anni ’70 stavano ormai invecchiando.

E dopo?…L’angoscia (dovrei dire il terrore) era che dopo si riaprisse per i loro figli tanto amati le porte di grandi istituti dove prima erano da sempre stati rinchiusi e segregati.
È però giusto e doveroso ricordare che nel territorio dell’Ulss9 da anni l’iniziativa privata aveva fatto sorgere piccole comunità residenziali con la stessa finalità: il Quadrifoglio, la Cascina, il Ponte. Analoga iniziativa che opera in provincia ed altrove è quella del Piccolo Rifugio.

Nelle tre Unità socio sanitarie 7, 8 e 9 della provincia di Treviso, più di 1800 persone tra i 18 e i 65 anni corrono oggi il rischio di essere ricoverate in istituto se l’aiuto fondamentale e il conforto delle famiglie venissero a mancare. E’ il problema del “dopo di noi”, un interrogativo angosciante per molte famiglie, fin da quando i figli sono piccoli. Ma come evitare il ricovero in istituto come unica alternativa possibile? La Fondazione Il nostro domani Onlus è nata a Treviso nel 1998, dall’impegno delle associazioni di familiari, proprio per questo:
progettare e costruire contesti abitativi in alternativa all’istituto, in sostituzione della famiglia naturale e in collaborazione con le istituzioni pubbliche. Si tratta di comunità alloggio e gruppi appartamento gestiti in convenzione con il privato sociale, aperti al territorio e in continua comunicazione con le sue risorse, nel rispetto della programmazione e dei Piani di zona delle Asl della provincia.

Attualmente, con questi criteri, sono state inaugurate e sono in attività le comunità di Cavriè di S. Biagio di Callalta (Giovanna De Rossi), quella di Vidor (Casa Maria Adelaide da Sacco), Breda di Piave (Casa Spigariol-Minatel), Preganziol (Casa Codato) e a Volpago del Montello (Casa dei Giacinti). La Fondazione ha anche a disposizione un’altra area per la costruzione di una residenza a Lutrano in Fontanelle. Il nostro domani vigilerà sulla corretta gestione ed erogazione dei servizi, promuoverà iniziative per migliorare l’accoglienza delle persone disabili nel contesto sociale e solleciterà Comuni, Asl, Provincia di Treviso e Regione riguardo questo problema.

Finalità della Fondazione è anche la vigilanza sulla corretta gestione ed erogazione dei servizi.

Idee guida:
Quattro sono le idee che caratterizzano la Fondazione e le sue finalità:

– la Piccola Comunità che consenta rapporti interpersonali cordiali che ricordino il clima di casa
– la Famiglia come soggetto propositivo e garante della corretta gestione della casa (in conseguenza la maggioranza dei consiglieri del CDA è composta da familiari espressi dalle loro associazioni; in ogni comunità opera il cosiddetto “comitato di controllo” che affianca la direzione e di cui fanno parte 2/3 familiari dei residenti);
– l’Apertura al territorio nel tentativo di una integrazione effettiva con le sue realtà e in particolare con le associazioni e il volontariato;
– la Collaborazione pubblico/privato per un effettivo realizzo del principio di sussidiarità al fine di unire le rispettive risorse nel riconoscimento delle pari dignità e autorità in tutte le decisioni riguardanti la gestione delle case (significativo al riguardo l’accordo di programma stipulato con l’Ulss9)